martedì 1 febbraio 2011

Sanità elettronica e informazione

tag alt

Vi è una notevole attività di disseminazione su progetti di sanità elettronica attraverso pubblicazioni ed eventi di vario genere. Pare dunque che finalmente sia stata "scoperta" la e-Health e non ci dimentichiamo del fatto che una Società medico-scientifica italiana (così si definisce) lanciò tempo addietro addirittura un Manifesto italiano sulla Medicina telematica. In tale quadro informativo sono incluse anche le mostre-convegno, dove accanto ad esposizioni e documentazioni di beni e servizi, vengono svolte relazioni ed interventi qualitativamente validi.

Si tratta più che altro di iniziative dirette agli "addetti ai lavori", idonee anche a produrre business per gli organizzatori. E le aziende hanno interesse a parteciparvi con la speranza di ottenere l'attenzione degli stakeholders, di coloro cioè che, di fatto, debbono decidere la realizzazione di determinati progetti e finanziarli. E questo tipo di iniziative si svolge, per la verità, in molti Paesi del mondo, spesso organizzate da società che si occupano di "grandi eventi" e che ottengono cospicui risultati finanziari.

Peraltro non si evidenzia in tali attività uno sviluppo completo di una compiuta “dissemination” di informazioni, studi, sperimentazioni e in certi eventi, più che l’aspetto socioculturale, prevale l’aspetto “commerciale”, che ha anche importanza ai fini economici. Spesso le relazioni che vengono svolte hanno un particolare rilievo, non particolarmente impostate su quella divulgazione che deve avvicinare la Scienza alle persone normali.

Manca la valutazione, anche propositiva, degli aspetti pragmatici dello sviluppo delle tecnologie sanitarie su vasta scala, che possa produrre benefici ai pazienti, ai sistemi sanitari, alla società stessa.

E’ di indubbio interesse conoscere progetti in atto, ma che in sostanza risultano frammentati, localistici e dunque dagli incerti od impossibili sviluppi su vasta scala. Le stesse aziende che hanno realizzato progetti importanti in qualche struttura sanitaria od ospedaliera non hanno poi la capacità strategica di elaborare compiute proposte per ampliare l'area applicativa dei progetti. E quindi diventa limitata anche la capacità di marketing, senza riuscire a conoscere in qual modo ed in quali tempi (e con quali finanziamenti) sarà possibile sviluppare i progetti, dar loro ampio respiro e conseguire importanti risultati.

Bisognerà pertanto che le aziende, soprattutto quelle medie e piccole, rilevino le loro possibilità di aderire ai programmi della Commissione Europea in materia di sanità e salute nel quadro dell'ICT e della Digital Agenda for Europe. Ecco perché acquista grande rilievo l'attività di "dissemination" che dev'essere svolta da organi specializzati e professionalmente validi, che non siano le solite organizzazioni di P.R. o di public affairs. Alla stessa Commissione Europea occorre far capire che dovrebbero essere erogati contributi in materia di disseminazione per una attiva divulgazione dei progetti approvati e finanziati, pur con una accurata individuazione di coloro che tale disseminazione debbono validamente fare.

(fonte: Telemeditalia)

Nessun commento:

Posta un commento